CARMINA MACARONICA SELECTA

"Quid contentandum nisi contentamus amigos? / Hoc mihi servitium facias, tu deinde comanda, / nam, giandussa mihi veniat in culmine nasi, / ni pro te posthac Paradisos mille refudem", Baldus, V, 9, 295-298

martes, 28 de octubre de 2025

LA MERLA DI CIPADA, n. 1, ottobre 2025 (Notiziario dell'Associazione Internazionale per gli Studi Folenghiani "Amici di Merlin Cocai")


 

La Merla di Cipada

a cura di José Miguel Dominguez Leal e Otello Fabris


1, 2025, Ottobre


Sommario:

1. Saluto del Presidente entrante

2. Nuovo ordinamento del Consiglio

3. Nuovi ingressi

4. Imminente appuntamento FICE a Verona

5. Seminario su Messedaglia in Valpolicella

6. Asolo: Le menu est servi!

7. Dono alla Biblioteca T. Folengo

8. Leccarda d'Oro

9. Oca allo spiedo per San Martino


Cari Amici,

apriamo la nuova Gazzetta con una novità: la gazza è un uccello che negli scritti folenghiani non gode di buona fama. Così è venuta l'idea di sostituirla con la merla, che invece, come è ben noto, è stata nutrice del suo figlio adottivo Merlino, che ha rifocillato e impinguato portandolo alla salvezza appena partorito, mentre galleggiava nel vino. Apriamo così la nuova pagina della nostra Associazione, che come ha detto il giornalista Giandomenico Cortese, inaugura una nuova era con il passaggio delle consegne a José Miguel Dominguez Leal. Che la Merla gli sia di buon auspicio e di sostegno. Non c'è il messaggio del past president per motivi di spazio.

1. Cari Amici, mi sento veramente onorato di rivolgermi a voi per la prima volta come nuovo Presidente dell’Associazione Internazionale per gli studi Folenghiani, successore dell' insustituibile e caro Otello Fabris, che continuerà ad essere il mio sostegno e modello. Il mio rapporto con gli Amici di Merlin Cocai data da molti anni fa, quando era in vita l' egregio Giorgio Bernardi Perini. Sono venuto a Bassano del Grappa e Campese una prima volta nel 2014, dove sono stato nominato socio senior e ho coronato il busto del Folengo. Non immaginavo allora che nell'ottobre 2025 lo avrei rifatto come nuovo Presidente. Spero che siate tutti contenti come me in questa nuova tappa di impegno per continuare con la divulgazione internazionale dell’opera folenghiana. Grazie tante. José Miguel Domínguez Leal, Amico spagnolo di Merlin Cocai.

2. Il Consiglio Direttivo, nella riunione del 12 ottobre, dopo aver confermato la nomina a Presidente di José Miguel Dominguez Leal, ha deliberato di mantenere attivo il regime delle Delegazioni previsto dallo Statuto. Rimane aperta la Delegazione Mantovana, affidata alla presidenza di Rodolfo Signorini. La Delegazione Bassanese viene affidata a Otello Fabris. Come da Statuto, i Delegati hanno la funzione di Vicepresidenti. Al Delegato bassanese viene fatto carico aggiuntivo della


·Gestione del Centro di Documentazione di Campese

·Gestione della Biblioteca Teofilo Folengo

·Cura dei rapporti con Parrocchia, Diocesi, Associazioni del territorio.

·Custodia e utilizzo dei dati sensibili (su delega del Presidente)

·Redazione e invio delle informative ai soci, in accordo con il Presidente

·Coordinamento del gruppo di ristoratori Macaronicorum Ristoratorum Baxanensium Collegium


Altre funzioni specifiche vengono assegnate ai Consiglieri:


Desi Pianalto: rapporti con le pubbliche amministrazioni locali; iniziative enogastronomiche.

Giancarlo Andretta: consulenze amministrative e iniziative enogastronomiche.

Stefano Tonietto: cura dei progetti editoriali, in accordo con il Presidente.

Promozione di incontri con le scuole del padovano.

Franco Scarmoncin: Segreteria e cura dei rapporti con le Accademie Venete.

Segreteria, tenuta registri.

Andrea Vergari: promozione generale dell’Associazione.

Barbara Campese: rapporti con la FICE, organizzazione della “Scholetta macaronica di cucina”, Gestione delle pagine WEB (sul sito Enofice).

Sergio Dussin: partecipazione a manifestazioni enogastronomiche.


Collaborazioni esterne: vengono mantenute le seguenti funzioni:

Ferdinando Chemin, ex consigliere, ha assicurato che continuerà a prendersi cura con

Carlo Toniolo del sito www.teofilofolengo.org;

Bruno Fabris assicura la sua collaborazione come Controllore dei Conti.


Rimangono tuttavia sguarnite le seguenti funzioni, affidate provvisoriamente al Delegato di Bassano:


· Gestione Cassa

· Promozione presso le istituzioni scolastiche

· Fornitura delle pubblicazioni


3. Nuovi ingressi in Associazione: diamo con il più vivo entusiasmo il benvenuto agli ultimi associati, a partire da Joaquin Correa Vazquez, autorevolissimo insegnante di storia e geografia in un liceo di Cadice, che riveste ora il ruolo di associato spagnolo n° 2 e di coadiutore del nostro nuovo presidente, in vista della creazione di un primo nucleo di associati iberici; all'artista Manuela Simoncelli, illustratrice, dedita all'arte dell'incisione, effervescente di idee e creatività; a Francesco Grotti, dottorando di Piovene Rocchette, che mostra grande interesse al Folengo. A tutti auguriamo di fare un felice e fruttuoso percorso tra gli Amici di Merlino.

4. Ringraziamo i nostri associati che negli ultimi tempi rappresentano la nostra Associazione ai ritrovi FICE, in particolare Gianni Cabrini e Beppe Zini, senza dimenticare la bravissima Maria Cristina Zulian, per l'impegno dato fino a tempi recenti, specialmente in veste di Segretaria dell'Associazione. Dopo l'incontro di Vigasio (VR) retto da Cabrini e Zini, ci attende l'importante occasione di Verona, sabato 25 ottobre presso Castelvecchio, Circolo Ufficiali. Sembra che nessun associato abbia per la verità raccolto l'invito a partecipare a questo convivio molto folenghiano, che ha per tema Bollito e Pearà. Ribadisco che gli antichi fasti di “A tavola con Merlin Cocai” - che a suo tempo affascinarono anche gli accademici virgiliani - non saranno più ripetibili e queste sono ora le occasioni per ritrovarci a convivio. Notizie sul sito FICE.

https://www.confraternitefice.it/index.phppage=acymailing_front&ctrl=fronturl&task=click&urlid=275&userid=1233&mailid=179&noheader=1 ) .

5. Siamo grati al nostro Socio Onorario Alberto Cavarzere, professore emerito all'Università di Verona, che ci sta aiutando in vista dell'organizzazione del progettato seminario su Luigi Messedaglia, segnalando possibili collaborazioni, che abbiamo attivato. Per l'occasione, abbiamo avuto il piacere di ritrovare l'amico Alberto Castaldini, a suo tempo iscritto alla Delegazione Mantovana, che ci diede occasione di tenere più lezioni folenghiane in Romania. Cavarzere, da sempre attivo allo studio dell'Hagiomachia folenghiana, annuncia l'imminente uscita di una nuova traduzione di un brano inedito di quest'opera.

6. A Remondinia un visitatore ha donato una copia di Regia Parnassi seu Palatium Musarumrilegata, ma acefala. Si tratta verosimilmente di un'edizione ottocentesca dell'originale parmense del 1788 di una preziosa opera destinata a chi intendeva avviarsi all'arte del poetare.

7. Apriamo il mese di Novembre (8 e 9 pv) con un'altra bellissima occasione di approccio diretto al

pubblico, ad Asolo, con due giorni di manifestazione dove potremo presentare alcune nostre specifiche edizioni, grazie alla disponibilità di Manuela Simoncelli e Marica Disegna che già hanno gestito il nostro spazio a Remondinia. Si tratta della 4ª Mostra Mercato del Libro e della Stampa Antichi Le Menu est servi ! che verrà aperta al mattino con una Lectio magistralis a cura del past president Otello Fabris, sul tema della storia dei testi antichi per la storia della gastronomia veneta, Doctrinae Cosinandi del Folengo e Anonimo Padovano compresi. In allegato la presentazione della manifestazione.

8. Alla sera del medesimo 8 novembre ci sarà in Municipio di Breganze la consegna del premio Leccarda d'Oro per i benemeriti dell'arte dello spiedo. Nunc tempus studere libros, nunc volgere spetum, / nunc lunum et laltrum pariter tractare valemus: questo è il moto dei fratacchioni folenghiani ed è per questo motivo che la Presidenza Fabris ha patrocinato questa iniziativa. C'è tuttavia una sorpresa: gli amici di Breganze hanno inserito tra i candidati anche il vostro Past President. A questo punto è bene votarlo! Sulla piazza sarà in atto la Fiera di San Martino, di cui vi invitiamo a cercare il programma.

9. Stefano Nardello ci invita a festeggiare il santo cavaliere nel suo giorno onomastico, martedì 11 novembre, con un convivio aperto basato sull'oca, cibo di devozione per questa ricorrenza. Verranno utilizzate in parte le ricette della tradizione “A Tavola con Merlin Cocai”, in particolare l'Oca alla Martinengo allo spiedo, ripiena di cipollotte borretane e fiori di finocchio. Storytelling di O. Fabris. E' in sostanza un convivio “nostro”. Prenotate in associazione.

domingo, 19 de octubre de 2025

PRESENTACIÓN DE MI OBRA "LA POESÍA MACARRÓNICA EN ESPAÑA" EN BASSANO DEL GRAPPA (ITALIA) Y NOMBRAMIENTO COMO NUEVO PRESIDENTE DE LA ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE PER GLI STUDI FOLENGHIANI "AMICI DI MERLIN COCAI"

El pasado 11 de octubre se presentó mi obra La poesía macarrónica en España -versión muy revisada y aumentada de mi tesis doctoral homónima codirigida en su día por los catedráticos D. Juan Gil y D. José María Maestre a cuyo grupo de Investigación Elio Antonio de Nebrija me precio de pertenecer- (Alcañiz-Lisboa-México, 2024) en la Villa Rezzonico, sita en Bassano del Grappa (Italia), presentación organizada por don Otello Fabris, presidente saliente de la Asociación Amici di Merlin Cocai, una de las entidades coeditoras de dicho libro.



Al día siguiente, en el monasterio de Campese, donde se encuentra el sepulcro del poeta Teófilo Folengo (que produjo su obra macarrónica bajo el pseudónimo de Merlinus Cocaius), el Centro di Documentazione Folenghiana (que contiene preciosos fondos bibliográficos y ejemplares de las publicaciones promovidas por la Asociación, como las reproducciones facsímiles de las obras folenguianas) y la sede de Amici di Merlin Cocai se produjo mi nombramiento como nuevo presidente de dicha Asociación en sustitución del insustituible Otello Fabris, tras una coronación ceremonial del busto del escritor, acto que se celebra desde 1994.  Mi relación como socio de dicha entidad se remonta a muchos años atrás, en vida de su fundador, el insigne filólogo clásico Giorgio Bernardi Perini, al que sucedió don Otello Fabris, quien, como incansable investigador, autor de numerosos libros y artículos, y promotor de la obra de Folengo y la cultura gastronómica véneta ligada al grassus poeta macarrónico, dio un impulso enorme a la Asociación. Aceptar esta gran responsabilidad ha respondido a un deber de amistad y de complicidad con Otello y los amigos socios y a mi voluntad de continuar con la divulgación internacional de la obra del vate italiano que tantas huellas dejó en la literatura española como ilustré en mi obra. Deseo expresar mi agradecimiento, asimismo, a mi esposa Dolores Pérez Fabra, quien ha sido mi asidua compañera en estas vivencias.


Con mi querido amigo y colega en el Instituto Drago (Cádiz), el prof. D. Joaquín Correa Vázquez frente a un monumento a Merlín Cocayo en Campese. El prof. Correa, buen conocedor de mi trabajo, quiso acompañarme en esta ocasión tan importante, y que figura ya como primer nuevo asociado de esta etapa que presido


En una de las estancias del Centro di Documentazione Folenghiana y sede de la Associazione Internazionale per gli Studi Folenghiani "Associazione Merlin Cocai"






Imagen de la coronación honoraria del busto del poeta Teófilo Folengo en su sepulcro de Campese.



Con el nuevo Consejo Directivo de la Asociación en Campese. Mucha suerte y gracias a todos.



Junto a un panel que representa el viaje del navegante veneciano Pietro Querini, que recabó en Cádiz en 1431, y cuyo periplo ha sido ampliamente investigado por Otello Fabris.


sábado, 16 de agosto de 2025

FRAGMENTOS DE MI TRADUCCIÓN DE "BALDO" DE MERLÍN COCAYO: Donde se cuenta el origen del grasipoeta Merlín Cocayo, y la misión que encomendó a Baldo y a sus compañeros en las puertas del Averno (Baldus V, XXII, 1-156)

 



Ahora cargar tu albarda, mula mía, sin cuento

debo, por cuyo peso sudando vas a cagarte,

y trigo y espelta consumirás partiéndote el lomo.

Tú monta conmigo; tú conmigo, Grugna[1], cabalga,

pues necesitamos dar término al viaje ya comenzado.          5

Aunque mal herrada esté en los pies anteriores,

es empero de suma importancia encontrar al poeta,

aquel lleno de barbas, viejo y gordo poeta,

que en la parte final del libro anterior nos dijiste

que habíase aparecido a Baldo y sus amigos.                      10

Para que, empero, la entera prez de tan grande poeta

sea sabida, la historia tomemos desde el principio.

Hay un lago[2] en Italia, que es de Garda[3] llamado,

que antaño cantó mi hermana Gosa[4] en Maderno[5],

cuando Gardón[6] devastó de Moniga[7] las posesiones,      15

y en Rivoltella[8] ocupaba la silla del papa Stivallo[9].

Del vientre de este lago nace un río anchuroso,

que, donde amenaza allí de Peschiera[10] la fortaleza,

corre en rápido cauce por los pastos verdosos.

Mincio se llama, y después de lamer las murallas de Goito, 20

y de en redor tocar de la villa de Mantua los muros,

igual a un océano es cuando bate con ondas inmensas;

mas mientras corre por la ciudad y en torno a sus muros,

arrastra consigo despojos, y limpia los cagaderos,

de nuevo reduce su cauce, vuélvese río, y entonces              25

se lanza a encontrar el enorme castillo de Governolo[11].

Antes, empero, que aquél a fluir retorne, ya vuelto

de lago río, hete que encuentra dos enemigas

tierras fronteras, por entre las cuales el Mincio corriente

fluye, y mantiénelas separadas como las lobas,                    30

que con rabiosos mordiscos querrían encima tirarse.

Así a Ostiglia separan las aguas del Po de Revere[12],

así a Stellata desunce el río de Ficarolo[13].

Entre estas tierras, pues, sus masas acuosas el Mincio

conduce, por evitar así mayores desastres,                     35

y que una rabia diabólica azuce a los mal predispuestos.

Una, que llaman Pietole, en un valle a diestra se encuentra;

otra, que llaman Cipada, en un monte a siniestra se encuentra.

Aquélla, igual que Roma, a todo país desafía;

ésta, como Cartago, las sus bravatas desprecia:             40

de donde nace hostilidad cerval entre aquéllas.

Mas ya que la culta Pietole al magno poeta Virgilio

pariera, y de su nombre tan alto se vanagloriara,

una envidia mordiente pudrió de Cipada la flema[14].

En toda empresa ceder no quería a nadie en el mundo, 45

y en este solo hecho Cipada se reconcome:

que de poetas está del todo desguarnecida.

¿Qué discurre?, se elige por orden del sacro senado

un embajador con sus letras y grandes conocimientos,

que, doctorado, todo el misal al dedillo sabía.                50

Éste del puerto de Curtatone[15] a tierra de griegos

arriba, y llega a la eximia ribera de Negroponte[16].

Al punto acuden sus habitantes, y al gran de Cipada

embajador allí acogieron con muchos honores.

Después de esto, a él le preguntan qué viene buscando. 55

Éste pide un guía, que para llegar lo conduzca

donde el monte Parnaso picudo perfora la Luna,

pues debe hablar con Febo y con las hermanas de Febo.

Rápidamente admitiose al embajador a las aguas

de Belerofonte[17], y tras hacerle mil cortesías,                   60

la embajada oyó de Cipada el dios apolíneo.

Fue así esta: como Pietole de su imponente poeta

Virgilio se gloria, que así la magna Cipada un poeta

posea tal, que con el poder de su canto al propio

Virgilio no sólo, sino también a Homero humille,            65

de suerte que indignos sean de limpio su culo dejarle.

Febo, a su vez, meditando la cosa profundamente,

dio al fin la respuesta siguiente: "distintos metales

son los que suelo distribuir a distintos poetas.

A uno plata, a otro estaño, a otro el oro,                           70

a cuál maleable plomo, a cuál las escorias del hierro.

De los materiales estos abunda nuestra botica,

haciendo excepción de que por los solos Marón y Homero

la caja del oro vaciose, y no quedó ni un adarme.

Lo devoraron todo los sicofantas aquellos,                       75

de oro puro ni una brizna a sus nietos dejaron.

Si me pones delante a Sannazaro, Pontano[18],

a Fracastoro, o si me citas a Vida, a Marullo[19],

alquimia es, créeme, lo que los modernos cantaron.

Por esta razón no desprecies seguir así nuestro sano        80

consejo, si quieres tener el honor de una empresa pareja.

Va donde los galopinos, y procura encontrar los ilustres

reinos de las lasagnas, do vida feliz se dilata;

el paraíso veraz de las ocas[20] allí tiene asiento.

Tal como yo aquí la cítara pulso, y danzan Camenas,        85

que en torno de mí bailando forman una corona,

así allí una gaita Tifis[21] toca entre hermanas,

que en torno a su panza le bailan juntas una moresca.

Vete corriendo de aquí, y no pierdas ni un solo segundo:

nadie aún en aquel nuevo arte tiene la gloria;                    90

la palma, pues, de los macarrones le toca a Cipada."

Oído esto el embajador lo rumia, frunciendo

el ceño, todo, y dale las gracias a Febo; más tarde

de Gibraltar discurre por el canal ajustado,

y, atravesando el mar Océano por dondequiera,                95

busca, investiga, pregunta allí, allá interroga,

hasta que llega finalmente a aquellas montañas[22],

do con salchichas se ligan las viñas[23], y todos los árboles

en tales extremos del orbe tartitas producen y tartas.

Allí le habla al padre Tifi y a sus hermanas,                    100

y ofrecen cortés audiencia a heraldo tan destacado.

Nueva, pues, receta de allí al fin diose Cipada,

con la que puede atribuirse un tripudo poeta,

al que monago Virgilio, y mozo de mulas Homero.

Retoño, pues, de la clara estirpe de los Folengo[24]           105

eligen los senadores, y el pueblo entero reunido,

en medio lo ponen, porque Cipada con su dinero

lo críe, y ninguno quede exento de aquestos impuestos;

ya que es para todos de beneficio público, cuando

es común honor para todos criar un poeta,                     110

que toque y cante tirando de gaita las gestas locales.

Luego prodújose por toda la tierra un prodigio,

como dicen que al gran Platón antaño ocurriera,

al que de miel un enjambre de abejas de niño nutría;

así también cada día pasaba frecuente una negra           115

merla el Po, llevando en el pico comida al infante;

por tanto de esto Merlín llamarlo tiene el origen,

y el dicho aquel comenzó con frecuencia a ser repetido:

"La merla pasa el Po para dar de comer a Cocaio"[25].

Luego confían a un hombre sabio y docto gramático    120

el niño Merlín, e igual en prosa que en verso perito,

con muchos condiscípulos fue a estudiar a Bolonia,

y a escuchar las patrañas del filosofastro Peretto[26];

de suerte que comenzó a mala cara ponerles,

y cocinó sus salchichas en textos de Pedro de España[27]. 125

Dedicose más bien a las macarrónicas artes,

a las que diose desde su tierna infancia, Cocaio

siendo su ayo, y graso poeta fue reputado.

Mientras, pues, Pomponazzo Peretto da sus lecciones,

y los librazos todos aristotélicos lee,                                  130

Merlín adentro de sí macarrónicos versos compone,

y jura que nada más divertido que este arte se ha dado.

Mientras Merlín se va, pues, por aquellas oscuras cavernas,

hete que allí a Baldo se muestra, como dijimos,

y manda a la maga Smiralda que aleje de allí los diablos. 135

Luego afectuosamente a Baldo y a sus compañeros

da fuertes abrazos, y a casa de los herreros los lleva,

y haciendo que tomen asiento en las sillas allí existentes,

así les habla a éstos: "¡Sed bienvenidos, amigos!

Cien son los años, seis los meses, ocho los días,               140

catorce las horas que, yo, Merlín, adentro de estos

huecos en tierra, y gruta diabólica aguardo por veros.

La buena suerte hizome merecer tales campeadores,

capaces de descender, con la guía del magno Serafo[28],

a destruir de Gélfora[29] el lar, descornar a diablos.             145

Os cumplirá a vosotros pasar por grandes trabajos,

de suerte que en ocasiones desesperéis de la vida.

Pero la gracia del cielo, que siempre estará con vosotros,

no os ha de desamparar, ni el poder del diablo

puede haceros daño, si el sumo Hacedor os ayuda.           150

Empero, de acuerdo con una antigua invención de la Iglesia,

os digo: preciso es que a todos vosotros confiese,

pues consagrado cura soy yo, elegido legítimo

para esta empresa, por la cual se perdonan pecados.

Y de confesar no tengáis vosotros vergüenza ninguna,      155

porque tal sonroseo buen mérito trae de vuelta."



[1]      Grugna es uno de los nombres de la musa macarrónica Striax, que preside estos libros; cf.r. XXI 22 y XXV 642

[2]      Est lagus, cfr. I 64. Señala Chiesa en los versos siguientes un calco de Dante, Inf., XX 61-81, donde Virgilio habla de su propia patria.

[3]      Degardam, cfr. I 41

[4]      Gosa. Musa de los cinco primeros libros.

[5]      Maderno, localidad en la ribera occidental del Garda (Chiesa).

[6]      Gardon. Topónimo que, según Chiesa, podría ser entendido como nombre de un personaje.

[7]      Monighae, cfr. V 101

[8]      Rivoltella, vd. V 99

[9]      Stivallus, vd. IX 514.

[10]    Pescheriae, vd. V 100

[11]    Currit ad ingentem retrovare Governolis arcem, vd. X 324

[12]    Sic Hosthya Padi Revero spartitur ab undis. Ostiglia y Revere, en la provincia de Mantua, a la izquierda y la derecha del Po, respectivamente.

[13]    Sic Stellata sedet Figarolo sgiunta per amnem. Localidades de Ferrara situadas a la derecha y la izquierda del Po.

[14]    Morsibus invidiae marcebat flegma Cipadae. Según Hipócrates uno de los cuatro humores fundamentales de los organismos vivos.

[15]    Is Curtatonis de portu ad regna Gregorum. Curtatone, localidad de Mantua.

[16]    Pervenit et claram Nigroponti fertur ad oram. Negroponte o Eubea, isla del Egeo.

[17]    ...undas / belorophonteas et, factis mille carezzis. La fuente Hipocrene, hecha surgir por una coz del caballo de Belerofonte, Pegaso, en el monte Helicón, consagrado a las Musas.

[18]    Si mihi Pontanum proponis Sanque Nazarum. Referencias a los poetas Giovanni Pontano (1429-1503) y Iacopo Sannazaro (1455-1530)

[19]    Si Fracastorium, si Vidam, sive Marullum. Menciones de los vates Girolomo Fracastoro (1483- 1553), Marco Girolamo Vida (1485-1566) y Michele Marullo (1453 ca.- 1500).

[20]    Ocarumque illic verax paradisus habetur. Mencionado en la red. T Mosch. I 162, como recuerda Chiesa, se trataría de una expresión popular para designar un paraíso inexistente, que el editor italiano toma como apelativo secundario del país de Cucaña, donde habría festines de ocas en abundancia.

[21]    Sic illic pivam Tiphis sonat intra sorellas. Tiphis se refiere a Michele di Bartolomeo Odasi, llamado Tifi, autor de la Macaronea, poema inaugural  y epónimo del género.

[22]    Donec acattavit montes finaliter illos: cfr. I 21-23

[23]    Gens ubi salsizzis vignas ligat, omnis et arbor: Chiesa señala un calco de Decameron VIII 3, 9: "si legano le vigne con le salsicce".

[24]    Ergo putinellus de clara stirpe Folenghi: cfr. V 107

[25]    "Merla Padum passat propter nutrire Cocaium". Recuerda Faccioli que este dicho de que la merla pasa el Po (en el sentido de terminar la vida) presente en VII 636, no tiene nada que ver con el sentido que le atribuye Folengo en este verso.

[26]    Et philosophastri baias sentire Peretti: Pietro Pomponazzi (1462-1525), polémico maestro de medicina y de filosofía natural que enseñó en Bolonia desde 1512 (Faccioli-Chiesa).

[27]    Inque Petri Hispani chartis salcicia coxit: nacido en Lisboa en torno a 1220 y muerto en 1277; autor de las Summulae logicales, y luego Papa con el nombre de Juan XXI.

[28]    Qui vadant penitus, magno guidante Serapho: vd. VIII 729

[29]    Gelforeas guastare casas, scornare diablos: Gélfora, reina de las brujas del infierno (cfr. XVIII 310).